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Il foto editor, il buon dittatore delle immagini

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Il foto editor decide la foto emblematica che sarà vista forse da tutto il mondo. Il foto editor è quello che sancisce la realtà e la storia. Il foto editor è il voyeur dei voyeur. 

Il foto editor è il voyeur dei voyeur, che sono i fotografi, scrive John Godfrey Morris in “Get the picture. Una storia molto personale del fotogiornalismo“.
Il foto editor è l’esperto «che trova la foto emblematica, l’immagine, che sarà vista da altri, forse da tutto il mondo. È l’involontario (o a volte consapevole) manipolatore del gusto, il custode non ufficiale della moralità, lo scopritore di talenti, il complice della celebrità. Ancor più importante – o conturbante – Il foto editor è quello che sancisce la realtà e la storia».

Chi è Morris e cosa fa un foto editor?

Un passo indietro. Chi ha visto il film “I sogni segreti di Walter Mitty” (in foto), ha visto un Ben Stiller nella parte del foto editor Walter Mitty attraversare pericolosamente il pianeta per recuperare la foto da pubblicare sull’ultima copertina del famoso Life.
Dalla fantasia alla realtà c’è un Morris che a Life ha realmente dedicato gli anni migliori della sua vita, proprio come foto editor capo e racconta:«sono un giornalista, ma non un reporter né un fotografo. Sono un foto editor. Ho lavorato con i fotografi, alcuni famosi e altri sconosciuti, per oltre cinquant’anni. Ho assegnato loro degli incarichi, a volte solo con pochi suggerimenti occasionali, altre con istruzioni dettagliate, ma la sfida è ogni volta la stessa: get the picture, procurati la foto».

Il foto editor è colui che in una redazione sceglie le foto, tiene i rapporti con i fotografi e assegna i servizi da realizzare. A contatto diretto con i fotografi, il foto editor ne conosce gli sforzi e i rischi, «perchè il fotografo è quello che rischia, come scrive Morris: «i fotografi sono i più avventurosi tra i giornalisti. Devono esserlo. A differenza di un reporter, che può mettere insieme una storia mantenendo una certa distanza, il fotografo deve essere sul luogo dove si svolge l’azione, qualsiasi pericolo o disagio comporti. Il suo foto editor sceglie tra le sue foto per raccontare i fatti com’erano – ma erano proprio così? Giusto o sbagliato che sia, è la foto ad avere l’ultima parola».

Come foto editor Morris ha ricoperto incarichi di prestigio. Oltre a Life: Agenzia Magnum, Washington PostNew York Times
Giuseppe Cossu

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