Il giornalismo d’inchiesta di Giuseppe D’Avanzo

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Giuseppe d'Avanzo su l'Espresso

«Il suo motore era la curiosità. E una concezione del sapere che era poi il terreno di ogni inchiesta. Lo incontravi in libreria mentre scrutava saggi di nicchia e riedizioni critiche di classici.» Così ricorda Giuseppe D’Avanzo il collega Gialuca Di Feo, su l’Espresso.

«Peppe amava ascoltare, era sempre in cerca di partner per filtrare e perfezionare lo sguardo su qualunque argomento, dal calcio alla politica.
Avido di novità, si misurava con le persone, con i libri e con la tecnologia. Oggi si interrogava sempre più spesso sul Web, spazio di libertà e confronto che secondo lui andava sottratto alla deriva di un’informazione sbracata e banale.
Il suo ultimo sogno era luminoso come un’utopia: una grande rete di giornalisti e di testate, focalizzata sulle inchieste, sfruttando il contributo dei lettori e la possibilità di rilasciare documenti originali. Molto più incisiva di WikiLeaks perché avrebbe avuto nei dossier e nelle notizie sottratte al segreto soltanto il punto di partenza su cui costruire quell’analisi che solo i veri giornalisti sanno realizzare. Un’idea che ha dato vita al sito di Repubblica e l’Espresso: D’Avanzo vedeva nell’embrione di questa rete un futuro in cui i giornali anche in Italia sarebbero stati più forti di ogni potere. Come lui è sempre stato. […]

Rigore e passione, curiosità e cultura. Il metodo di Giuseppe D’Avanzo è personalissimo fino ad apparire alieno, lontano dalla freddezza dei reporter di scuola anglosassone e agli antipodi della retorica della stampa italiana. Il giornalista di “Repubblica” morto all’improvviso a 57 anni rifiutava il pressapochismo, le polemiche campate in aria, la piaggeria verso i potenti e l’individualismo esasperato: lui in tv non andava mai, evitava tutti i salotti e amava fare squadra, come dimostrano centinaia di articoli firmati con altri colleghi. Ma pur condividendo la stessa sacralità della notizia, contrariamente ai cronisti statunitensi non rinunciava all’emozione e al commento, incisivo fino a sfiorare l’invettiva.»
Da “Il metodo D’Avanzo, di Gianluca Di Feo, L’Espresso n. 32 (11/8/2011), p.59.

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Biografia di Giuseppe D’Avanzo (1953-2011)

Laureato in filosofia e giornalista professionista, ha lavorato nella redazione napoletana di Paese Sera tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta. È stato assunto a la Repubblica nel 1986. Ha quindi lavorato per tre anni al Corriere della Sera, per poi tornare nel 2000 a la Repubblica con la qualifica di vice direttore e nel ruolo di editorialista, oltre che autore di inchieste di cronaca giudiziaria, economica, politica. Con il giornalista Carlo Bonini ha curato i principali scoop investigativi nei quali la cronaca nera s’è incrociata con la politica, soprattutto estera e militare, ma ha lungamente collaborato con Attilio Bolzoni, cronista e inviato di Repubblica in Sicilia in inchieste di mafia. (Biografia completa e inchieste principali su Wikipedia)

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Giuseppe D’Avanzo secondo…

• La Stampa – Giuseppe D’Avanzo, tanti nemici l’onore del cronista.
• La Repubblica – Addio a Giuseppe D’Avanzo, la firma delle grandi inchieste.
• Il Sole 24 Ore – Quel «cronista» scomodo e rigoroso che respirava i fatti.
• Il Giornale –  Muore D’Avanzo, la penna che odiava il Cav.
• Il Fatto Quotidiano – Morto a 58 anni Giuseppe D’Avanzo, firma di spicco di Repubblica.
• Libero-News.it – E’ morto Giuseppe D’Avanzo prima firma di Repubblica.
• AgoraVox Italia – Giuseppe D’Avanzo: un tratto sigaretta, baffo e cappello.

A.c. Giorgio Russo & staff

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4 Commenti

  1. “La notizia della morte di D’Avanzo ha fatto rapidamente il giro del mondo: in Spagna El Pais dà conto delle centinaia di messaggi 3 arrivati su Repubblica.it e celebra il giornalista con “la schiena dritta” (in italiano nel testo, ndr.). El Mundo titola: “Il giornalista che provocò l’ira di Berlusconi”. Persino in Brasile, siti come Terra parlano del reporter “che indagò sugli scandali di Berlusconi”.

    Anche sulla stampa di area berlusconiana appaiono stamattina ricordi di D’Avanzo: Il Giornale di Feltri e Sallusti parla di notizia che lascia sgomenti: “Avevamo polemizzato infinite volte con lui e immaginavamo di dover incrociare le spade ancora a lungo”. Mentre Libero ripropone, rivolgendole a Bersani, la formula delle dieci domande 4 poste da D’Avanzo a Berlusconi.”