Al via il ‘Servizio Pubblico’ di Santoro

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Servizio Pubblico Santoro

Servizio Pubblico Santoro

Si chiamerà Servizio Pubblico la nuova trasmissione di Michele Santoro, sull’onda del grande successo ottenuto dall’omonimo sito web Servizio Pubblico, cha ha già raccolto 80 mila sottoscrittori e 800 mila euro per il lancio dell’iniziativa. Prima puntata: giovedì 3 novembre. 
 

Servizio Pubblico: politica senza politici

«Solo in Italia si considera la politica arbitro dell’informazione. La prima cosa da fare per rendere l’Italia un Paese normale è allontanare i politici dall’informazione. Finché noi giornalisti non ci indigneremo per questo vuol dire che saremo in una condizione di semilibertà». Così ha dichiarato Santoro a Chiara Paolin, del Fatto, il quotidiano partner dell’impresa che ormai ha il nome ufficiale di Servizio Pubblico, in polemica con la RAI, da sempre occupata dai partiti.
 

Un vero Servizio Pubblico impossibile anche fuori dalla RAI

Come si ricorderà, sembrava certo che Santoro sarebbe passato dalla RAI a La7. Ma «con La7 al momento dell’accordo è venuta fuori una richiesta di poter sottoporre ogni nostra azione della trasmissione a verifiche del loro ufficio legale. Questo in violazione dei contratti che tutelano l’autonomia dei giornalisti». 

 

Il Servizio Pubblico di Santoro, su Internet e in tv

Lunedì prossimo la conferenza stampa ufficiale con la presentazione delle prime puntate.
Dalla prossima settimana si potrà vedere Servizio Pubblico ogni giovedì sera alle ore 21, su:

– canale 504 di Sky,

– sito e sulla pagina fb di Servizio Pubblico

–  Telecupole (Piemonte),

– Telelombardia (Lombardia),

– Rttr (Trentino Alto Adige),

– Antenna3 (Veneto),

– Free channel (Friuli Venezia Giulia),

– Nuovarete,

– Telereggio,

– Telesanterno e Telemodena (Emilia Romagna),

– Primocanale (Liguria),

– Rtv (Toscana),

– Umbria tv (Umbria),

– TvCentro- Marche (Marche),

– TeleRoma (Lazio),

– Rete8 (Abruzzo),

-Telecapri (Campania),

– Telenorba (Puglia),

– Videocalabria (Calabria),

– Antenna Sicilia (Sicilia),

– Tcs ( Sardegna). 
 

Teresa Villa & staff

LINK  Santoro, Servizio Pubblico

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6 Commenti

  1. Perché pagare 10 euro per un “servizio pubblico” che è già pagato e dovrebbe essere garantito?
    Forse per rendere meno utile il blocco granitico di governo e opposizione (con ruoli alterni) sulla RAI? Forse, ma io non credo.

  2. Viva! viva!! viva!!! A parte tutte le cose ovvie già lette, vi rendete conto del significato di questa cosa di Santoro? Quando mai gli italiani hanno fatto fundraising online, di massa, per alimentare un progetto informativo?

  3. Bravissimi Santoro & c. Il nome del programma è un caso di naming da manuale: colpisce al centro sul bisogno servito (così si dice): la mancanza di un servizio pubblico, appunto.
    Comizi d’amore” (citazione pasoliniana e primo titolo dell’iniziativa, caro a Santoro) sarebbe stato del tutto fuorviante e secondo me avrebbe raccolto meno della metà dei fondi. Non si presta al passaparola veloce, deve essere spiegato e sembra un programma di Maria de Filippi (!).
    Insomma: pericolo scampato.

    Poi: a poco serve discutere se il servizio pubblico in Italia c’è o non c’è: per più di 800.000 persone, forse per un milione di persone non c’è. E si tratta di un bisogno insoddisfatto così consistente da spingerli a fare un atto concreto, come pagare 10 euro, per averlo.

  4. Io dubito che la trasmissione sarà trasmessa su Antenna Sicilia… Il gruppo editoriale dell’emittente è molto vicino al governo regionale e al Presidente Raffaele Lombardo (che paraculeggia di continuo).

  5. IL GIORNO DOPO “LA PRIMA” di SERVIZIO PUBBLICO

    “Nei corridoi che avvolgono lo studio c’è tensione, non timore. Addio quei lunghi ostacoli che minavano la partenza di Annozero. Le ansie: ora chiama Masi, ora arriva l’Agcom, …

    Le paure: dovete rispettare l’orario di chiusura, dovete cronometrare l’intervento del politico di destra e del politico di sinistra. Paranoie che imprigionano viale Mazzini e le televisioni generaliste.

    I primi dati parlano di un grande successo. “Servizio pubblico”, il nuovo programma multipiattaforma di Michele Santoro, ha registrato uno share intorno al 12 per cento. Il calcolo definitivo deve essere ancora concluso, dato che il programma rompe i classici schemi Auditel andando in onda su Sky e su una miriade di tv locali, oltre che sul web.”

    Da Il Fatto Quotidiano del 4 novembre 2011