Crowdfunding, per finanziare un’impresa editoriale

1775
crowdfunding

Milano – Tutto porta a pensare che il 2013 sarà da ricordare come l’anno del crowdfunding e delle piccole startup, meglio se online.

Infatti, la Consob ha appena pubblicato il nuovo regolamento in materia di crowdfunding, cioè la raccolta di capitali di rischio (in piccole quote) da parte di imprese, tramite portali on line. In questo modo, il Governo ha introdotto in Italia (tra i primi Paesi al mondo), uno strumento che è destinato nei prossimi anni a far nascere migliaia di nuove piccole imprese.

Area d’elezione è quella delle start-up online (e-business), per la caratteristiche di maggiore trasparenza e visibilità rispetto attività tradizionali, di difficile valutazione.  In questo senso, sono favorite le raccolte di fondi per nuovi editori digitali, proiettati sul mercato nascente di tablet, e-reader e smartphone.

Lo scopo del regolamento è di dare attuazione alla legge ex-Decreto Sviluppo, avviando una prima fase, in Italia, di “sperimentazione” della raccolta di capitali tramite portali online. La norma ha previsto che i portali potranno essere gestiti direttamente da Banche e altri investitori autorizzati oltre che da altri operatori per i quali verrà istituito un apposito registro, tenuto e vigilato da Consob.

E’ stato il Presidente Obama a lanciare il crowdfunding all’attenzione globale con il noto Jobs Act: «Oggi, puoi andare solo da un gruppo limitato di investitori, per ottenere risorse finanziarie. Leggi vecchie di otto decadi, rendono impossibile investire a tutti gli altri. Ma molto è cambiato in 80 anni, ed è tempo che lo facciano anche le nostre leggi».

crowdfunding-piccoli-finanziamentiUno sguardo a due siti italiani di crowdfunding

I siti di crowdfunding censiti sono circa 700, nel mondo. Tra i numerosi italiani, ne segnalo due: Siamosoci e Prestiamoci.

 SiamoSoci (www.siamosoci.com), è un marketplace for startup, un “motore di ricerca che permette agli investitori di trovare aziende di cui comprendono il business”. Tramite la piattaforma, le imprese non quotate possono raccogliere capitali da investitori privati per finanziare la crescita, facilitando anche la creazione di “club deals” (investimenti di gruppo) tra investitori con diverse professionalità.

Prestiamoci (www.prestiamoci.com), si pone l’obiettivo di promuovere il più possibile lo scambio di denaro tra privati. Nasce nel 2010, fondata da Mariano Carozzi, Paolo Galvani e Giovanni Tarditi, imprenditori con importanti esperienze nazionali e internazionali nel mondo della banca e della finanza. 

Felice Di Piero & staff

Link
– crowdfunding (Wikipedia),
Crowdfunding Italia.

 

Articolo precedentePubblicità nel 2013: cresce solo su Internet
Articolo successivoGoogle News per tablet e smartphone

9 Commenti

  1. Collaboro anch’io:
    “Vediamo quindi alcune delle piattaforme più diffuse di crowdfunding.
    La prima e probabilmente ancora la più importante è l’americana Kickstarter, principalmente dedicata a progetti creativi di tipo artistico o tecnologico. Non ha bisogno di molte presentazioni e i suoi numeri e i successi che sono passati attraverso questa piattaforma parlano da soli (85.284 progetti presentati con il 43,56% di successi per una cifra complessiva di 409 milioni di dollari raccolti).
    Analoghi italiani di Kickstarter possono essere considerati: Kapipal, fondata da Alberto Falossi, che ha anche stilato un manifesto in cui riassume i principi di base del crowdfunding, la veterana Produzioni dal basso, anch’essa “specializzata” in produzioni che potremmo definire artistiche, dai film agli spettacoli teatrale ai libri, Starteed, che prevede anche un meccanismo per partecipare eventualmente agli utili del progetto finanziato, Ulule, attraverso la quale è possibile sottoporre ogni genere di progetto e Music Raiser, dedicata invece esclusivamente alla musica. Stesso campo d’azione di quest’ultimo è affrontato da Slice the pie, attraverso la quale si può proporre il proprio brano e cercare finanziamenti per realizzare l’intero album.
    Un’altra piattaforma internazionale molto diffusa è IndieGoGo, che non prevede il meccanismo “all or nothing”, ma permette di “accontentarsi” della cifra che si è riusciti a raccogliere.
    GrowVC è invece dedicata alle startup, nella speranza di poter scovare e supportare “the next big thing”.
    Per i giornalisti e per finanziare inchieste e reportage del tutto indipendenti (argomento che in Italia dovrebbe essere particolarmente sentito) è invece nato Spot.us, il cui analogo italiano è YouCapital. Entrambi i siti offrono una speranza a chi rifugge dai grandi media tradizionali.
    Al di là delle Alpi, i cugini francesi hanno invece creato My Show Must Go On dedicato a tutte le diverse manifestazioni del meraviglioso mondo dello spettacolo.”

  2. Per il crowdfunding no-profit ci sarebbe anche Banca Etica, che si propone di gestire tutte le transazioni, ma ha un costo altissimo (per un servizio automatico!), che forse neanche una banca commerciale.

  3. C’è anche la possibilità di fare crowdfunding da soli. Starteed Platform (in italiano, http://www.starteed.com/) è una soluzione progettata per facilitare la creazione di piattaforme personalizzate e indipendenti, per organizzazioni, community, istituzioni, venture capital, business angels, un incubatore, un’organizzazione no-profit, un’universita?, si può creare la piattaforma di crowdfunding.

  4. Crowdfunding, la colletta online come fenomeno sociale
    C’è una parola che comincia a conoscere anche chi non si occupa di Terzo settore, di raccolta fondi, di organizzazioni non profit. È crowdfunding (crowd=folla + funding=finanziamento).
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/03/crowdfunding-la-colletta-online-come-fenomeno-sociale/798918/

    NONPROFIT BLOG – Fundraising e Crowdfunding. A Torino, il confronto franco e chiarificatore
    http://elenazanella.it/2013/12/02/fundraising-e-crowdfunding-a-torino-il-confronto-franco-e-chiarificatore/

  5. Merci!
    15 SITES DE “CROWDFUNDING” EN FRANCE

    1 • Ulule (ulule.com). Un des plus grands sites de financement participatif en Europe (3.200 projets aidés).

    2 • KlssKissBankBank (kisskissbankbank.corn).
    Plate-forme internationale de financement, de l’art au Web, en passant par l’écologie et l’édition (plus de 9 millions d’euros collectés).

    3 • MyMaJorCompany (mymajor company.com).
    Fondé en 2007 par Michael Goldman, le fils du chanteur. ce site de référence est spécialisé dansles projets culturels, dont la musique.

    4 • WISEED (wiseed.com).
    Ce site ne présente que des projets portés par des start-up (secteurs de la santé, environnement et TIC, notamment).

    5 • Reservoir Funds (reservoirfunds.com).
    Soutient et accompagne les entrepreneurs qui ont un projet de création ou de développement.

    6 • Anaxago (anaxago.fr).
    Financement participatif réservé aux start-up et aux PME innovantes.

    7 • Bulb ln town (bulbintown.com).
    Site bien français, malgré son nom, pour participer au financement de commerces et d’associations en échange de bons plans exclusifs.

    8 • Touscoprod (touscoprodcom).
    Plate-forme spécialisée dans le financement de films.

    9 • CowFunding (cowfunding.fr).
    Site lancé dans le Nord-Pas-de-calais.

    10 • TousNosProjets (tousnosprojets.fr).
    Site de financement participatif généraliste créé par Bpifrance.

    11 • Lumo (lumo-france.com).
    Plate-forme d’investissement dans des projetsd’énergies renouvelables.

    12 • Blue Bees (bluebees.fr).
    Soutient les projets de développement solidaire, notamment en Afrique.

    13 • Babyloan (babyloanorg).
    Microcrédit solidaire (prêts sans intérêts) pour soutenir des micro-entrepreneurs.

    14 • Prêt d’Union (pret-dunion.fr).
    Prêts entre particuliers.

    15 • Spear (spear.fr).
    Financement solidaire de projets à impact social, environnemental ou culturel