«Non ti puoi fidare della memoria, ma delle fotografie sì, ti puoi fidare». Questo è uno dei passaggi che illuminano la lettura di A occhi aperti, un libro sull’essenza del giornalismo: andare a vedere, capire e testimoniare».
Per Mario Calabresi, direttore del quotidiano La Stampa, la passione per la fotografia, e probabilmente per il giornalismo, è nata da piccolo quando è stato affascinato dallo zio Attilio Capra, noto fotografo. Da allora ha sempre avuto la curiosità di capire il perché di una notizia, di un avvenimento, di una fotografia. “Questo libro è nato dalla mia curiosità giornalistica e personale. Volevo sapere cosa c’era dietro alle foto che avevo sempre visto fin da bambino e cos’era successo un attimo prima e un attimo dopo quelle istantanee. Ma, alla fine, ho scoperto molto di più: le storie dei fotografi” (da Tracce.it).
Così nasce A occhi aperti e l’idea di intervistare dieci tra i più noti fotografi, arricchendo il libro con le loro foto più importanti, sempre alla ricerca del significato dell’avvenimento.
Compaiono, ad esempio, i nomi di Paul Fusco, con le immagini dei funerali di Bob Kennedy, di Josef Koudelka, con i carri armati dell’invasione sovietica a Praga, o di Gabriele Basilico, con le immagini di Beirut dopo la guerra civile. Foto che esprimono nell’immagine una descrizione, a volte molto più significativa di uno scritto.
A occhi aperti è stato definito “un appassionante tuffo nella storia attraverso le immagini e le parole di grandi testimoni che hanno immortalato e vissuto alcuni dei momenti più intensi e drammatici del nostro passato” (da Libreriamo.it).
Significative anche alcune citazioni dei fotoreporter: «tutti possono avere una matita e un pezzo di carta ma pochi sono poeti» di Elliott Erwitt e «non ti puoi fidare della memoria, ma delle fotografie sì, ti puoi fidare» di Josef Koudelka.
Recensione a c. di Paolo Piga
“A occhi aperti” di Mario Calabresi – Booktrailer (Contrasto Editore – pag. 208, foto 122 – € 19,90)
Centro Culturale di Milano – Presentazione del libro A occhi aperti di Mario Calabresi (1:11:31)
Link di approfondimento:
– A occhi aperti – Contrasto Books.
– Il giornalismo con la macchina fotografica (Lastampa.it).
– Tracce.it – Ad occhi aperti, dietro l’obiettivo.
– A occhi aperti, un libro per capire l’essenza della fotografia giornalistica.
Commento alla pubblicazione
Titolo
Per funzionare online, il titolo contiene il tema (fotogiornalismo) e il soggetto (il titolo del libro).
Così in Google sei in prima pagina, https://www.google.it/#q=Fotogiornalismo+%E2%80%9Ca+occhi+aperti%E2%80%9D
ripreso da Paperblog (http://it.paperblog.com/fotogiornalismo-a-occhi-aperti-2129584/)
Sottotitolo
Il sottotitolo è necessario al lettore e ancor prima ai motori di ricerca per fornire indicazioni di contenuto del link. Per questi motivi deve ottenere l’attenzione del lettore e interessarlo.
Foto principale
Stessa funzione del titolo/sottotitolo è quella servita dalla foto principale: interessare, incuriosire, illustrare.
Foto secondaria
Le foto secondarie, invece, devono illustrare il testo, dargli più concretezza. In questo caso, è stato utile mostrare la copertina del libro. Peccato che questa copertina sia stata ben pensata, ma mal realizzata perché c’è un testo importante che non si legge, ed è quello dei nomi di 10 famosi fotografi che «raccontano i momenti in cui la storia si è fermata in una foto». Testo bellissimo, ma illeggibile online, nei formati soliti (miniature).
Video
L’apparato video in questo caso ha sia un breve booktrailer, sia una lunghissima presentazione, così che il lettore abbia un video a misura dei suoi interessi.
Link di approfondimento
I link, praticamente obbligatori per chi fa informazione online, in questo caso disegnano quasi una rassegna stampa, a disposizione del lettore più interessato.