Il bello della scrittura, in 10 risposte rivelatrici

Alla domanda un po’ impertinente «perché scrivi?», dieci famosi scrittori hanno dato risposte rivelatrici. Chi con due parole, come Eco, chi con cinquanta, come Camilleri. E tu, cosa risponderesti?

 

1 – Il bello della scrittura secondo Andrea Camilleri
Scrivo perché è sempre meglio che scaricare casse al mercato centrale.
Scrivo perché non so fare altro.
Scrivo perché dopo posso dedicare i libri ai miei nipoti.
Scrivo perché così mi ricordo di tutte le persone che ho amato.
Scrivo perché mi piace raccontarmi storie.
Scrivo perché mi piace raccontare storie.
Scrivo perché alla fine posso prendermi la mia birra.
Scrivo per restituire qualcosa di tutto quello che ho letto.

2 – Il bello della scrittura secondo Ken Follett
Quando mi sveglio la mattina la prima cosa che penso è di scrivere la prossima scena del mio libro. È quello che mi diverte di più. È fantastico dedicarsi a qualcosa che uno sa di fare bene. Mi diverto scrivendo, ma “divertirsi” è una parola che non dà del tutto l’idea. L’atto di scrivere mi appassiona. Coinvolge tutto il mio intelletto, le mie emozioni e comprende tutto quello che so del mondo e di come funziona l’essere umano. Tutto fa parte della sfida per accattivare i miei lettori. Il mio lavoro mi assorbe totalmente.

3 – Il bello della scrittura secondo Jorge Volpi
Scrivi perché qualcosa ti eccita e vuoi condividere quell’emozione. E senza dubbio senti quelle emozioni che sono più grandi di te, ed è per questo che vuoi scrivere, giusto?

4 – Il bello della scrittura secondo Adam Haslett
Scrivo per viaggiare nelle vite degli altri.

5 – Il bello della scrittura secondo Javier Marías
Come ho già detto in molte occasioni, scrivo per non avere un capo e non vedermi obbligato ad alzarmi presto.
Ma anche perché non ci sono molte altre cose che sappia fare e lo preferisco e mi diverte più che tradurre o insegnare, cose che, all’apparenza, sì so fare. O sapevo fare, sono occupazioni del passato.
Scrivo anche per non dovere quasi niente a quasi nessuno e per non dover salutare chi non voglio salutare. Scrivo romanzi perché la fiction ha la facoltà di insegnarci ciò che non conosciamo e ciò che non è dato, come dice un personaggio del romanzo che ho appena concluso. E perché l’immaginario aiuta molto a comprendere quello che ci accade, che si è soliti chiamare “realtà”.

6 – Il bello della scrittura secondo Patrick McGrath
Scrivo per dare forma alle creazioni della mia immaginazione che altrimenti morirebbero nel silenzio e nel buio.

7 – Il bello della scrittura secondo Stefan Merrill Block
Scrivo perché la scrittura è l’unico posto dove sento di avere un senso.

8 – Il bello della scrittura secondo Antonio Tabucchi
Tempo fa, quando ero giovane ascoltai Samuel Beckett rispondere: «Non mi rimane altro». Le risposte possibili sono tutte valide, ma con un punto interrogativo. Scriviamo perché temiamo la morte? Perché abbiamo paura di vivere? Perché abbiamo nostalgia dell’infanzia? Perché il passato è fuggito in fretta o perché vogliamo fermarlo? Scriviamo perché a causa della vecchiaia sentiamo nostalgia, rammarico? 

9 – Il bello della scrittura secondo Mario Vargas Llosa
Scrivo perché imparai a leggere da bambino e la lettura mi procurò tanto piacere, mi fece vivere esperienze tanto entusiasmanti, trasformò la mia vita in una maniera così meravigliosa che credo che la mia vocazione letteraria fu una sorta di traspirazione, di derivazione da quella enorme felicità che mi dava la lettura.
In un certo modo, la scrittura è stata come il rovescio o il completamento indispensabile della lettura, che per me continua a essere la massima esperienza di arricchimento, quella che più mi aiuta ad affrontare qualsiasi tipo di avversità o fallimento. D’altra parte, scrivere, che all’inizio è un’attività che si mischia alla tua vita con le altre, con la pratica diventa il tuo modo di vivere, l’attività centrale, quella che organizza del tutto la tua vita. La famosa frase di Flaubert che sempre cito: “Scrivere è un modo di vivere”. Nel mio caso è stato esattamente così. È diventato il centro di tutto ciò che faccio al punto che non concepirei una vita senza la scrittura e, ovviamente, senza il suo complemento indispensabile, la lettura.

10 – Il bello della scrittura secondo Umberto Eco
Perché mi piace.

A cura di José Jobert e FM

PS – Norman Mailer: «Le uniche occasioni nelle quali, a ragione o a torto, provo un’emozione quintessenzialmente religiosa si verificano quando scrivo. E scrivo per canalizzare la mia rabbia nei confronti di tutto quel che non va in questo mondo».

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