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Crowdfunding, per finanziare un’impresa editoriale

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Milano – Tutto porta a pensare che il 2013 sarà da ricordare come l’anno del crowdfunding e delle piccole startup, meglio se online.

Infatti, la Consob ha appena pubblicato il nuovo regolamento in materia di crowdfunding, cioè la raccolta di capitali di rischio (in piccole quote) da parte di imprese, tramite portali on line. In questo modo, il Governo ha introdotto in Italia (tra i primi Paesi al mondo), uno strumento che è destinato nei prossimi anni a far nascere migliaia di nuove piccole imprese.

Area d’elezione è quella delle start-up online (e-business), per la caratteristiche di maggiore trasparenza e visibilità rispetto attività tradizionali, di difficile valutazione.  In questo senso, sono favorite le raccolte di fondi per nuovi editori digitali, proiettati sul mercato nascente di tablet, e-reader e smartphone.

Lo scopo del regolamento è di dare attuazione alla legge ex-Decreto Sviluppo, avviando una prima fase, in Italia, di “sperimentazione” della raccolta di capitali tramite portali online. La norma ha previsto che i portali potranno essere gestiti direttamente da Banche e altri investitori autorizzati oltre che da altri operatori per i quali verrà istituito un apposito registro, tenuto e vigilato da Consob.

E’ stato il Presidente Obama a lanciare il crowdfunding all’attenzione globale con il noto Jobs Act: «Oggi, puoi andare solo da un gruppo limitato di investitori, per ottenere risorse finanziarie. Leggi vecchie di otto decadi, rendono impossibile investire a tutti gli altri. Ma molto è cambiato in 80 anni, ed è tempo che lo facciano anche le nostre leggi».

crowdfunding piccoli finanziamentiUno sguardo a due siti italiani di crowdfunding

I siti di crowdfunding censiti sono circa 700, nel mondo. Tra i numerosi italiani, ne segnalo due: Siamosoci e Prestiamoci.

 SiamoSoci (www.siamosoci.com), è un marketplace for startup, un “motore di ricerca che permette agli investitori di trovare aziende di cui comprendono il business”. Tramite la piattaforma, le imprese non quotate possono raccogliere capitali da investitori privati per finanziare la crescita, facilitando anche la creazione di “club deals” (investimenti di gruppo) tra investitori con diverse professionalità.

Prestiamoci (www.prestiamoci.com), si pone l’obiettivo di promuovere il più possibile lo scambio di denaro tra privati. Nasce nel 2010, fondata da Mariano Carozzi, Paolo Galvani e Giovanni Tarditi, imprenditori con importanti esperienze nazionali e internazionali nel mondo della banca e della finanza. 

Felice Di Piero & staff

Link
– crowdfunding (Wikipedia),
Crowdfunding Italia.

 

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