I giornalisti, tra cronache e Storia

E’ inevitabile che i giornalisti, rincorrendo la cronaca, perdano la visione d’insieme e la Storia?

Sull’argomento è intervenuto ieri il noto James Hansen (v. link), che parte dal fatto che «il giornalismo si basa sulla cronaca, sul fatto del giorno. L’informazione che riceviamo del resto del mondo è perlopiù sui momenti di crisi e sulle drammatiche rotture. I fatti lenti passano con difficoltà i filtri redazionali, non per cattiva volontà, ma perché il prodotto giornalistico è il momento e ciò che cambia con gradualità non è facilmente comprimibile all’interno dell’istante».
Una preoccupante dimostrazione di questa perdita di visione complessiva Hansen la trova, per esempio, nel fatto che «gli americani sono in guerra da qualche parte da oltre 15 anni. È una guerra al terrorismo internazionale. Nel 2001 il Dipartimento di stato Usa ha contato 348 attacchi terroristici in tutto il mondo, nel 2015 ben 11.774. Il dato per il 2016 non è ancora disponibile, ma è comunque desumibile che, se gli Stati Uniti stanno conducendo una Global war on terror, la stiano sicuramente perdendo», anche se non sembra. E’ come seguire l’andamento della Borsa giorno per giorno, senza mai un riepilogo di medio e lungo periodo, per capire cosa succede veramente  e quali sono le tendenze.

Per Hansen, perfino l’idea corrente delle potenze mondiali è in ritardo sui fatti. Per esempio, «l’India ha un programma spaziale di tutto rispetto e manda con successo le sue sonde su Marte. L’India è la quarta economia del mondo e se lo possono permettere». Invece l’idea corrente è quella del sottosviluppo. Uno stesso sfalsamento riguarda «la Russia di Putin, che terrorizza l’Occidente, almeno l’Occidente europeo, culturalmente abituato da secoli, non decenni, all’idea dell’orso russo che incombe a Nord. Invece, da tempo la Russia è ridotta a potenza regionale e allarma sul serio solo i suoi vicini».
Insomma, dice Hansen, il mondo cambia sotto i nostri occhi così lentamente che non ce ne accorgiamo. Vero. Ma è inevitabile? Penso proprio di no: c’è abbastanza giornalismo di approfondimento, per chi lo vuole cercare, tra web, edicole e librerie. Personalmente ne vedo poco sui quotidiani, abbastanza sui settimanali e molto sui mensili e in libreria. E online? Stessa cosa: spesso basta mettere restringere la ricerca a Pdf e Doc per trovare quella visione giornalistica di lungo periodo che vive sotto la cronaca quotidiana.
Francesco Di Fazio & staff FirstMaster

Citazioni da James Hansen,Il mondo rivoltato come un calzino

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