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Narrativa per ragazzi: i ‘segreti’ di Judith Kerr

come scrivere favole per bambini Judith Kerr

Una delle autrici d’oro della narrativa per ragazzi, Judith Kerr, spiega i “segreti” dei suoi best seller, tradotti in tutto il mondo. 

«Vi rivelo la formula magica per una favola perfetta» è il titolo dell’intervista di Claudia Morgoglione a Judith Kerr, per Repubblica.
Alla domanda di quale sia il segreto del suo successo, la Kerr risponde: «indicazioni rigide non ce ne sono. Ma qualche consiglio si può dare. In primo luogo, ciò che scrivi deve piacere a te, altrimenti non piacerà a nessuno. Devi verificare che la tua storia sia capace di stupire qualsiasi interlocutore. Devi dosare bene realismo ed elementi fantastici. Poi devi raccontarla ai bambini che conosci – i figli, i parenti, i figli dei vicini – studiandone le reazioni. E infine c’è l’ingrediente principale, che almeno per me ha funzionato più di qualsiasi altro: la fortuna».

D. Di animali è piena la letteratura, da Esopo alla Rowling: cosa rende il loro fascino eterno?
R. «I lettori più piccini li adorano perché li sentono affini, nella voglia di esplorazione e di avventura. Ma anche per noi adulti, noi che le storie le scriviamo, gli animali sono un patrimonio di spunti e di racconti: sono “quasi” uguali a noi, e in quel “quasi” si nascondono innumerevoli possibilità narrative. Hanno la capacità di fare sempre cose che non ti aspetti.».

D. Crede che chi scrive per l’infanzia debba rimanere un po’ bambino?
R. «In parte sì, bisogna conservare un atteggiamento di stupore continuo verso la vita. Però non bisogna esagerare: uno scrittore deve anche essere cresciuto abbastanza per poter scrivere al meglio la storia che intende raccontare».

D. Sua figlia ha lavorato nei film di Harry Potter: è una saga che le piace?
R. «Sì, perché all’interno di un universo totalmente fantastico a base di maghi, stregonerie, incantesimi, alla fine ciò che ti cattura è l’elemento umano. I comportamenti dei personaggi, le loro emozioni nei confronti di cose
reali come l’amore o la morte».

D. Spesso la letteratura per ragazzi ha un’impronta esplicitamente educativa: non c’è il rischio di annoiare i lettori?
R. «L’importante è che al centro del libro ci sia una storia appassionante, un solido impianto narrativo. Se poi c’è anche un contenuto informativo, bene. Ma la sola componente didattica con i bambini non funziona».

L’intervista si chiude con una considerazione generale, dall’alto della sua esperienza di vita (ebrea sfuggita al nazismo e ai bombardamenti su Londra): «Solo la letteratura può trasportarci in un mondo migliore. E può continuare a farci credere che il mondo migliore arriverà davvero».

Marina Di Donato & staff FirstMaster
I più interessati possono leggere tutta l’intervista in: “Vi rivelo la formula magica per una favola perfetta
Biografia Judith Kerr (Wikipedia).

 

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