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Urbano Cairo: come cambio il Corriere della Sera (e gli altri)

Urbano Cairo nuovo Corriere della Sera

Al via la riorganizzazione del Corriere della Sera, sotto Urbano Cairo, con soluzioni che saranno un punto di riferimento per editori e giornalisti.

Nessuna distinzione redazionale tra edizioni online e stampate, Seo per tutti gli articoli e abbonamenti per leggere più di 20 articoli al mese. Questi i principali punti della riorganizzazione voluta da Cairo per le testate giornalistiche capitanate dal Corriere della Sera.

Sulle direttive editoriali del Corriere, ora di Urbano Cairo (La7), si legge: «il nostro obiettivo sarà quello di avere, anche in Rete, un rapporto intenso con i nostri lettori, offrendo loro contenuti per i quali valga la pena anche di pagare: non solo sulla carta, come sempre avvenuto, ma anche online.
Per assicurare ad ogni fascia oraria e a ogni piattaforma uno standard qualitativo di eccellenza assoluta – nella scrittura dei pezzi, nella loro titolazione, nella scelta delle immagini, nella produzione di video e infografiche, nella diffusione sui social dei contenuti – occorre ripensare profondamente, in una declinazione multimediale, le modalità di lavoro di ogni giornalista del Corriere e della redazione intera. È un processo complesso e impegnativo, ma anche entusiasmante. Al termine, la redazione del Corriere sarà compiutamente integrata. Questo percorso, che si avvia ora, proseguirà nei prossimi mesi.
Prima ancora, però, occorre che ognuno di noi realizzi di far parte di un’unica redazione – quella del Corriere della Sera – che lavora quotidianamente su ogni piattaforma: cartacea, sul web, sulle app. Su nessuna di esse il nostro lavoro viene regalato: su nessuna di esse possiamo permetterci di deludere il lettore. Dalla capacità di cogliere questa sfida dipende il futuro del giornale».

L’organizzazione del lavoro nel nuovo Corriere della Sera
Integrazione e multimedialità richiedono una diversa organizzazione del lavoro (come hanno già fatto a Repubblica). Infatti: «I giornalisti del Corriere scriveranno e lavoreranno per tutte le piattaforme. Così come per tutte le piattaforme saranno vitali l’attività dei giornalisti grafici e il contributo dell’infografica. 
L’esperienza dei giornali stranieri più avanzati lungo il percorso di rinnovamento insegna che i turni dovrebbero essere essenzialmente due, con una sovrapposizione tale da rendere possibile il passaggio delle consegne. In ciascuno dei due turni in cui si dividerà la giornata è necessario che ogni redazione integrata garantisca la presenza di colleghi che si occuperanno del coordinamento del lavoro sia per il web sia per la carta.

I contenuti del nuovo Corriere della Sera
Tramonta definitivamente la distinzione tra articoli (e giornalisti) per l’edizione stampata e per l’edizione online, che tanto avevano fatto penare il direttore De Bortoli.
Infatti, «posto che gli articoli non andranno più pensati come “per la carta” o “per il web”, per facilitarne lo spostamento da una piattaforma all’altra i contenuti andranno rilasciati in un ambiente di Méthode definito “neutro”, che non è né quello della carta né quello del web. Chi rilascia il pezzo dovrà anche corredarlo delle parole chiave per la Search engine optimization (SEO), in modo da renderli più facilmente rintracciabili sui motori di ricerca.
Alcuni articoli – come editoriali e commenti – potranno essere trasferiti sostanzialmente invariati, tranne che per i titoli e l’inserimento di foto (le modifiche dovranno essere fatte tenendo conto dell’ottimizzazione per i motori di ricerca e una corretta condivisione sui social network); altri contenuti, come inchieste o approfondimenti, saranno trasferiti dopo un opportuno lavoro di corredo; altri ancora potranno invece non essere trasferiti sulla piattaforma online perché superati».

Queste sono le intenzioni del nuovo corso al Corriere, che sul piano dei ricavi delle attività online più che sulla pubblicità punta sugli abbonamenti. Infatti, darà ai lettori «accesso gratuito, su tutte le piattaforme, alla home page e a 20 contenuti al mese, dopodiché verrà chiesto loro di contribuire, con un abbonamento, al lavoro della redazione che porta loro le storie che mostrano di apprezzare così tanto. Si tratta del modello metered, adottato da molte testate internazionali».
Nicola Giansante & staff FirstMaster

Leggi anche: Nuova vita al Corriere della Sera, con La7.

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